
29/11/2011
Flessibili, leggeri, calpestabili, estremamente potenti e resistenti alle difficili condizioni di utilizzo della nautica, i moduli SolbianFlex soddisferanno le necessità di energia dei servizi a bordo.
Tra i fattori che limitano l’uso del fotovoltaico nella nautica vi sono lo scarso spazio a disposizione, la rigidità dei moduli, la loro scarsa resistenza all’ambiente marino e le difficoltà create dal differente irraggiamento dei singoli pannelli - dovuto alle zone d’ombra e ai frequenti cambi di direzione - che danno origine a forte calo nel rendimento dell’intero impianto.
Realizzare un impianto fotovoltaico per la sua barca, che non soffrisse di questi problemi è stata la sfida che alcuni anni fa Giovanni Soldini ha lanciato a ricercatori del CNR, sfida che è stata accolta e vinta con successo. Si è presentato sulla linea di partenza dalla TransatJacques Vabre del 2007, una regata transatlantica di oltre 3000 miglia, con soli 5 litri di gasolio, contro gli oltre cento dei concorrenti, fiducioso di poter fare affidamento sull’impianto fotovoltaico istallato sul suo Class 40’ Telecom Italia.
La fiducia è stata ben ripagata e Soldini non solo ha avuto a disposizione tutta l’energia elettrica di cui aveva bisogno a bordo, ma ha anche vinto la regata, come molte altre successive con la stessa imbarcazione. Dopo questi successi i moduli sono stati richiesti fortemente da molti altri regatisti e diportisti che erano alla ricerca di una soluzione ecologica e “silenziosa” all’approvvigionamento elettrico a bordo. Per fare fronte a questa domanda è nata l’azienda Solbian, che oggi produce i moduli SolbianFlex.
Questi moduli costituiscono effettivamente un risultato di rottura rispetto a quanto precedentemente presente sul mercato: sono realizzati con silicio monocristallino ad altissima efficienza (fino al 23%), come i migliori moduli utilizzati nell’edilizia, ma sono laminati con speciali materiali plastici, che consentono al modulo di essere flessibile, infrangibile, leggero sottile (meno di due millimetri). I tecnopolimeri utilizzati distribuiscono gli stress meccanici a cui sono sottoposte le celle in caso di curvatura del modulo, prevenendo la rottura delle stesse.
A parità di dimensioni e potenza, i pannelli prodotti da Solbian pesano circa un ottavo di quelli tradizionali in vetro e si adattano perfettamente alle superfici curve delle imbarcazioni, avendo una freccia di flessione massima garantita del 25%. Nello stesso tempo le caratteristiche di resistenza agli ambienti difficili, umidi e salini, agli UV e all’invecchiamento in generale, rendono eccezionale l’affidabilità di questi moduli nell’utilizzo nella nautica. Il recente ottenimento della certificazione IEC 61215, e quindi il superamento dei relativi severi test, dimostra infatti, insieme alle prove estreme effettuate in ambiente di nebbia salina, che questi moduli hanno una durata comparabile a quella dei pannelli tradizionali per l’edilizia.
Dopo aver dimostrato la loro funzionalità sulle barche da competizione, i moduli SolbianFlex possono ora garantire energia per anni anche alle imbarcazioni da diporto, a vela o a motore. Innovativa anche l’elettronica sviluppata inizialmente per la barca di Soldini e poi perfezionata da Solbian.